Sezione Storica – Fondo Cartografico Losardo – Sala IX (Tavv. XIX – XX)

  •  Calabria Citra, olim Magna Graecia (metà ‘600)
  • Calabria Ultra olim altera Magnae Graciae pars (metà ‘600)

Le due carte, raffiguranti rispettivamente la Calabria Citra e quella Ultra, si devono, probabilmente, all’olandese Willem Janszoon Blaeu (1571-1638), fecondo produttore di carte noto anche come Guilelmus Caesius o Guilelmus Jansonius. Fu anche geografo e, per un certo periodo, cartografo della Compagnia delle Indie Orientali. Si avvicinò alla cartografia già a 20 anni quando, in Danimarca, apprese l’arte di costruire strumenti matematici, atlanti e mappamondi sotto la guida dell’astronomo danese Tyge o Tycho Brahe (1546-1601), che gli insegnò anche l’astronomia e che fu maestro di Keplero. Dopo alcuni anni ritornò ad Amsterdam, dove, nel 1605, pubblicò la Nova universi terrarum orbis mappa, una carta del mondo conosciuto in 18 fogli. Si concentrò sulla produzione cartografica realizzando numerosi lavori: nel 1619 pubblicò il Theatrum Mundi; nel 1631, utilizzando anche 103 carte nuove, realizzò l’Appendix Theatri A. Orteli et Atlantis G. Mercatoris Continens Tabulas Geographicas Diversorum Orbis Regionum Nunc Primum Editas Cum Descritionibus, che si configura come un completamento degli atlanti dell’Ortelio e del Mercatore. Nel 1635 diede alle stampe, in tre volumi, il Theatrum orbis terrarum sive Atlas novus che fu ripubblicato in numerose edizioni, anche dopo la sua morte, a cura del figlio Joannes Joan Blaeu (1596 -1673). Quest’ultimo continuò il lavoro del padre e fu l’autore di un gran numero di carte.

L’incisione Calabria Citra, olim Magna Graecia (680×580 mm) è una rappresentazione orientata, con graduazione marginale, scala di 5 miglia italiane, rose dei venti, bel cartiglio colorato in alto a destra.

Alcuni particolari quali il Mare Gionio, la resa del contorno dalla Calabria richiamano l’archetipo, ovvero la carta del Magini, simile anche nei particolari e nella grande messe di toponimi (nell’area di Cetraro segnaliamo la cospicua presenza di toponimi interni, Contesse, Manco della vite, Lado di Matrono, oppure Cozzo Pelato ad Acquappesa), nell’articolata rete idrografica e nella resa pittoricistica dei rilievi. Naturalmente forte è il legame con i cartografi olandesi, di cui Hondius è senza dubbio il capostipite, di cui il figlio di Blaeu Joan Jansson era il cognato.

L’incisione (680×580 mm) intitolata Calabria Ultra olim altera Magnae Graciae pars presenta corretto orientamento, graduazione marginale, rose dei venti, scala metrica di 15 miglia, cartiglio colorato in basso a destra. Anche in questo caso la filiazione dalla carta del Magini è evidentissima, come pure quella con la tradizione dell’incisione e cartografia olandese.

L’incisione è ricca di toponimi e di idronimi; le montagne sono caratterizzate vignettisticamente. Non mancano sviste ed imperfezioni.

19-tav. XIX-Calabria Citra olim Magna Graecia (metà '600)

20-tav. XX-Calabria Ultra olim altera...(metà '600)